"Pronto Zio"
"Bella Zio"
"Bella Zio"
"Brutta notizia. Simone ha cambiato idea, non vuole venire. Dice che non può più vestirsi da Castor Troy e non avendo nient'altro da mettersi non viene"
"Ma non ci credo! Che palle. Dai ora lo chiamo io quel Protovich"
"Prova. Grezza, a stasera"
"Grezza Zio"
Prendo il telefono a scatti di Alan, sollevo la cornetta viola e compongo il numero. Zero... Sei... Nove... Cinque... Uno... Eccetera. Squilla e risponde una voce di donna. Marina, penso, la madre."Ma non ci credo! Che palle. Dai ora lo chiamo io quel Protovich"
"Prova. Grezza, a stasera"
"Grezza Zio"
"Pronto"
"Pronto. Chi è?"
"Ciao sono Simone"
"Ciao Simone. Che dici?"
"Mah! Calcola che io sono vestito da Ace Ventura e devo convincere tuo figlio a vestirsi per la festa di stasera"
"... come?"
"Ti dicevo che io sono vestito da Ace Ventura ed ho dei capelli ridicoli, in più Simone non vuole venire perchè non ha il vestito da Castor Troy e devo convincerlo a travestirsi"
"Scusi ma lei chi cercava?"
"Ma perchè non sei Marin... non c'è Simone?"
"Non non c'è nessun Simone. Ma che num..."
Tlac. Tu... Tu... Tu...
Che figura di merda. Piegati in due sul divano, Alan tra le risate farfugliava qualcosa sul malfunzionamento del telefono. Il secondo tentativo va a buon fine e convinco Simone a suon di minacce e Rhum e pera. Finisco di laccarmi i capelli e Alan di costruire il suo skate-board volante. Lo skate-board di Marty McFly. Esco dal bagno e la sorella mi guarda come si guarda un piatto di finocchi lessi. E' disgustata. "Ma chi sei? Joe Carrey?". "No Giò Condor". Tristezza. Con Alan guardiamo il risultato di un pomeriggio passato a Mass. Uguali a loro. Perfetti. Stupendi. Due coglioni.
Via in macchina. Io mi fermo al Bancoposta per ritirare. Penso che il bancomat si rifiuti di darmi i soldi. Mi sbaglio. Il bancomat sgancia ma la persona dietro di me mi guarda in modo un pò torbo. Me ne vado ondeggiando. Alan si ferma a prendere le sigarette con il suo giubotto rosso e le Nike piene di scotch. Si sente un pò ridicolo, e ha ragione. Io sono sicuro di esserlo e gli sguardi intorno me lo confermano. Mi fermo dal fioraio e di nuovo la parola "Ridicolo" riecheggia detonante nella mia testa.
"Mi da tutte queste rose per favore?". Quello ride. Non mi incazzo, in fondo è proprio l'effetto che volevo ottenere. Parla come Borat. "Faccio bel bouquet. Perchè se tu porta vestito così almeno fiori deve essere decenti" . Gli mostro un sorriso a cinquanta denti, ma vorrei concimarlo con un imbuto. Preso a tenerezza mi fa un grosso sconto. Ringrazio, salgo in macchina e sgasiamo verso la tangenziale. Preghiamo che non ci fermi nessuno. Siamo pieni di alcool, portiamo un enorme mazzo di rose e conciati in modo orrendo. Praticamente due di quelli che vanno a sposarsi a Las Vegas. Il tragitto è tranquillo, non ci ferma davvero nessuno. Qualcuno ci ha ascoltati lassù. E probabilmente ride.
Continua...
0 Perditempo Hanno Detto Che...:
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