Il vecchio cammina stanco. Si trascina addosso i suoi anni e intanto il suo cuore malandato pompa sangue alla testa. Solo lì è ancora giovane. Solo quello il suo rifugio dal male. La sua tenda fatta di lenzuola, la sua casa sull'albero. Si siede su quella panchina, l'unica amica nei grigi pomeriggi d'autunno e nelle umide sere d'estate. Guarda i bambini giocare. Vede se stesso lanciare una palla ormai troppo pesante. I bambini vedono solo un vecchio. Tutti lì intorno vedono solo un vecchio, le sue rughe e il suo cappello sgualcito. Lui continua ad osservare le foglie cadere, vede se stesso cadere giù fino a sprofondare nell'asfalto. Il vecchio respira stanco. Tutto intorno a lui si muove, le case, gli alberi, la strada. Tutto intorno a lui vive. Il vecchio è immobile sulla sua panchina. E ride.
Simone G
Simone G