Creare è mescolare i propri pensieri, unire delle idee, impastare cose vecchie a cose nuove. Niente si crea dal nulla. Tutto è già stato tutto. Per illuminare bisogna essere creativi e creattivi: osservare e non guardare, ascoltare e non sentire, prendere e non toccare. Vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Il tanto celebrato sesto senso forse non è la capacità di vedere la gente morta (o forse sì se Ghandi dorme nel tuo letto) ma l'arma in più di un pubblicitario. Il nostro sesto senso (dico nostro ma so di essere una puzzetta nel mare di merda che sommerge il mondo dell'advertising) consiste nel raccogliere e ordinare l'immenso degli stimoli esterni ed interni e convogliarli tutti verso un assorbente interno o un sugo pronto. Ovviamente il processo è molto più semplice e immediato del periodo che ho appena scritto per spiegarlo. Insomma bisogna sapere per creare. Il pubblicitario è oggi quello che un alchimista era secoli fa. Crea antidoti alla tristezza, soluzioni contro il malumore e pozioni che fanno innamorare di scatole e bulloni. I più bravi ti sanno stregare, i meno solo sorridere. Ci vuole impegno e dedizione per salire al grado A di pubblicitario (A come Altissimo, Apoteosi, Asimoov, Anvedi Che Roba... fate voi). Ma soprattutto ci vuole Culo! Fa male dirselo (chiamarsi Culo in effetti non è il massimo). Ma non ci arrenderemo. Mai. E poi? Mai.
Simone G
Simone G
3 Perditempo Hanno Detto Che...:
"Creare vuol dire dare alla luce qualcosa che prima non c'era" così sfoggiava un elegante slogan della renault anni fa, per me creare significa "generare luce"
Penso che la luce che la nostra mente può generare sia sempre e solo luce riflessa, è impensabile creare dal nulla...più probabilmente quella luce siamo noi e le nostre idee sono il suo riflesso...
e allora accendiamo questi fari per spolverare la situazione creativa adagiata sui mobili del marketing
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